/0/15216/coverbig.jpg?v=97524c0dbb97d299894adb2971924c67)
8

/ 1

Gli sposi inanellati.
Altri son gli anelli della promessa, altro l'anello che si mette, in presenza del prete, solennemente in chiesa. In Russia, in Albania, sul Pindo, gli sposi scambiano i loro anelli tre volte. Scambio di anelli tra gli sposi notiamo pure nelle Edda, fra i Germani e fra i Brettoni. Rosso doveva essere l'anello nuziale scandinavo, e d'oro lo mantenne generalmente l'uso nuziale indo-europeo, forse in memoria del c'akra o circolo o disco del sole, il primo degli sposi.
Questo anello si mette, come è noto, al quarto dito, chiamato perciò anulare, cui nel medio evo si reputava corrispondere una vena del cuore. Secondo un rituale della chiesa di Rheims, il prete provava l'anello sulle tre prime dita, recitando per ciascun dito una formula ripetuta dal fidanzato, e al quarto dito si fermava con un'altra formola[323]. Ma conviene che lo sposo abbia alcuna avvertenza nel mettere in chiesa l'anello alla sposa; poichè la sposa trae pronostici dalla maggiore o minor violenza con cui lo sposo l'inanella; se lo sposo canavesano e il perugino introduca, per esempio, l'anello al di là della seconda congiuntura nel dito della sposa, questa deve rimanere avvertita che lo sposo sarà un tiranno domestico e che la bastonerà. Grande sventura poi il perdere l'anello nuziale; in Germania, de' due sposi morrà primo quello che avrà perduto l'anello; e, nel Perugino, si dice che starà tanti anni nel purgatorio colui che avrà perduto l'anello nuziale.
* * *