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Intorno all'Altare.
A simboleggiare il viaggio della vita che i due sposi insieme faranno, l'antico sposo indiano pigliava per mano la sposa e le faceva fare tre giri intorno all'altare, dicendo: ?Vieni, sposiamoci, facciamo figli. Uniti d'amore, gloriosi, contenti, viviamo cento anni.? Gli stessi giri intorno all'altare compievano gli sposi romani, mentre innanzi alla sposa, per augurio di fecondità, si portava il farro. Nelle nozze russe, i due sposi tengono da una mano una candela, e, pigliandosi per l'altra mano, fanno pure tre giri intorno all'altare; quindi si baciano. Un'altra cerimonia somigliante era quella de' sette passi della sposa indiana verso il nord-est, per ciascuno de' quali lo sposo faceva un augurio; all'ultimo, egli diceva: ?fa l'ultimo passo come amica; siimi affezionata; possiamo noi aver molti figli e questi diventino vecchi.? Il che detto, come gli odierni sposi russi, così gli indiani accostavano volto a volto. Al Weber[331] i sette passi indiani richiamano pure in mente i sette salti dell'uso nuziale germanico. Quest'ultimo uso, meglio che il viaggio in comune degli sposi, può forse indicare soltanto che la sposa sta per fare il gran passo. Il salto della sposa ebraica ha forse il medesimo significato, se pure non è un semplice salto di gioia, come quello di Bigio, nello Stufaiolo del Doni[332].
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