Io ch'a ragion tengo me stessa a vile,
nè scorgo parte in me che non m'annoi,
bramando tormi a morte e viver poi
ne le carte d'un qualche a voi simile,
cercando vo per questo lieto aprile
d'ingegni mille, non pur uno o doi
suggetti degni de i più alti eroi,
e d'inchiostro al mio tutto dissimile.
Però dovunque avvien, che mai